Effetto vetro
Tempo di glass skin

glass skin
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La glass skin “pelle di vetro” è di tendenza ed è un look molto naturale, che si basa su tecniche molto semplici e su prodotti che danno un aiutino alle epidermidi difficili. Ecco come ottenerla

Avete presente la pelle luminosa, idratata, quasi umida di rugiada, che sempre più influencer, attrici e cantanti sfoggiano sui red carpet? È la glass skin, letteralmente pelle di vetro, che arriva dritta dalla Corea. Mentre qua per anni ci siamo concentrate sull’effetto mat, per allontanarci dal lucore della pelle grassa, le beauty blogger asiatiche studiavano invece la trasparenza e la lucentezza.

Il modo per raggiungerla secondo questo approccio è l’estrema pulizia e l’uso di sostanze che promuovono il rinnovamento cellulare e la luminosità. La filosofia alla base di questo trend è quella di enfatizzare la bellezza naturale della pelle, in modo da non avere bisogno di trucco, o da doverne usare molto poco. È una bella idea, che però si scontra con la realtà di epidermidi che non ne vogliono sapere di brillare.

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Più pragmaticamente qua in Occidente alla cura attenta della pelle si stanno aggiungendo una serie di prodotti che permettono di brillare senza l’effetto coprente del fondotinta. Si tratta soprattutto di primer idratanti ed emulsioni illuminanti che riescono a mascherare i difetti e riescono a creare un effetto glass, appunto.

La skincare quotidiana

Una pulizia accurata rimane comunque la base di una glass skin, anche se non si vuole replicare l’estenuante routine coreana. E si divide in due fasi: quella oleosa e quella cremosa. La prima serve a togliere i residui di trucco e di filtro solare e si può fare anche con un olio antirughe, come quello di mandorle, di jojoba, o di avocado. Si massaggia sulla pelle bagnata e si toglie con un pannetto in microfibra che fa anche una piccola esfoliazione. Poi ci si lava con una crema detergente e si finisce con un tonico o un idrolato tipo acqua di rose. Si passa poi al siero e alle creme dove la parola d’ordine rimane idratazione e luminosità, protagonisti quindi acido ialuronico e vitamina C. Almeno una volta la settimana infine un esfoliante per togliere le cellule morte e illuminare. Se dopo tutto questo la vostra pelle continua a non splendere come cristallo si può passare al piano B.

Nuove strategie di make up

Dimenticate il fondotinta e i prodotti molto coprenti, il trucco deve essere leggero e molto naturale. Usate solo un po’ di correttore in caso di occhiaie, brufoli e imperfezioni, da sfumare con le dita per un effetto più naturale. Il primer invece fa la parte del leone, perché è un emulsione che non è coprente o lo è solo leggermente. Rende meno visibili le discromie o i rossori e la pelle più luminosa grazie a particelle che riflettono la luce (vanno bene miche e prodotti minerali da evitare prodotti a base di microplastiche).

Quasi sempre ha anche una funzione idratante ed è formulato per aiutare il trucco a mantenersi più a lungo. Si perché per un effetto impeccabile va completato con blush, bronzer e illuminante. Possono essere in polvere così sono impalpabili ma più opachi, per la finitura un po’ umida tipica del glass skin sono preferibili i prodotti cremosi e in stick. Con questi bisogna fare una leggera opera di contouring mettendo il bronzer sulle parti che volete mettere in ombra e l’illuminante dove volete cha cada la luce.

 

 

Tempo di glass skin - Ultima modifica: 2023-03-17T08:13:22+01:00 da Sabina Tavolieri

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