Ogni anno si calcola che vengano sprecati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a un terzo della produzione totale destinata al consumo. In Italia la quota pro-capite, annuale, è stimata intorno ai 149 kg. Lo spreco alimentare è un fenomeno che mette l'accento anche sugli squilibri di consumo nel mondo e sulla grandi disparità tra chi spreca e chi non ha da mangiare. La FAO ha individuato 7 azioni efficaci per imparare a non sprecare il cibo, alle quali noi aggiungiamo alcuni piccoli e preziosi suggerimenti...
La FAO (Food and Agriculture Organization) ha calcolato che ogni anno nel mondo vengono sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a un terzo della produzione totale destinata al consumo.
A livello europeo i dati si attestano su una media di 180 chili pro-capite annui, e quasi il 50% si riferisce ai consumi domestici. Capostipite di questa penosa statistica è l'’Olanda con 579 chili pro-capite annuii. Anche l’Italia, non eccelle, collocandosi circa a metà classifica, con 149 chili pro-capite annui. In questi ultimi due anni si è però registrata un'inversione di tendenza, provocata dalla crisi economica che ha spinto le famiglie ad acquisti più ragionati, riduzioni delle quantità e riutilizzo degli avanzi.
Il fenomeno dello spreco di cibo non riguarda solo ciò che avviene a livello domestico e nella ristorazione, ma anche a livello agricolo e industriale.
Le perdite di alimenti, infatti, avvengono anche a monte della filiera agroalimentare, in fase di semina, coltivazione, raccolta, lavorazione, conservazione e trasformazione agricola. Avvengono poi anche succesivamente durante la lavorazione industriale, lo stivaggio e la distribuzione.
Perdite e sperperi alimentari sono un fenomeno che pone l'attennzione sulle disparità tra i livelli di consumo nel mondo, tra Paesi industrializzati e Paesi del terzo mondo, ra chi spreca il cibo e chi non ha da mangiare.
I dettami della FAO per ridurre gli sprechi
La FAO al riguardo ha circoscritto 7 azioni efficaci per evitare di sperperare inutilmente il cibo:
Spesa ragionata
Il consiglio è quello di stilare una lista della spesa ragionata sulla base dei pasti che si consumano settimanalmente e sulle proprie scelte alimentari, recandosi nei negozi e nei supermercati seguendo rigorosamente la lista senza farsi distrarre e catturare dai richiami commerciali della merce esposta nelle scansie. Per chi vive solo o ha un nucleo familiare ridotto la FAO consglia di evitare di acquistare, pensando di risparmiare, pacchi famiglia in offerta che, il più delle volte, non si riesce poi a consumare.
Prodotti freschi
Fermo restando che va sempre acquistata merce fresca e salubre, soprattutto per quello che riguarda frutta e verdura, spesso se il prodotto non ha una parvenza più che invitante, per esempio mele super lucidate con la cera e dimensioni di frutti abnormi, tendiamo a scartarli, erroneamente. In realtà bisogna guardare oltre l'apparenza per scegliere un cibo fresco. Non bisogna quindi fermarsi su parametri puramente estetici, evitando sprechi di buon cibo, non "bello".
Conservazione del cibo
Quando acquistiamo prodotti freschi, ortaggi, formaggi, pesce e carne è fondamentale conservarli nel migliore dei modi per poter evitare sperperi inutili. La temperatura del frigo, e una sua costante pulizia, garantiscono già uno stato di conservazione ottimale. Nel frigorifero è necessario riporre i cibi negli scomparti appositi in basso ortaggi, formaggi e uova nei ripiani superiori, pesci e carni in quelli intermedi. Il freezer per garantire un congelamento ottimale, va scongelato con una certa frequenza.
Date di scadenza
La FAO ha tenuto a precisare che le date di scadenza sono importantissime, ma bisogna prestare attenzione alle due diverse diciture: “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. La prima scritta sottolinea che quel dato alimento non deve essere consumato dopo la data indicata. La seconda dicitura, suggerisce che il prodotto venga consumato entro una certa data, ma che la sua vita alimentare va oltre oltre quella data. Il suggerimento fornito, per esempio, se parliamo di un pacco di biscotti e troviamo la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro”, significa che sono commestibili anche dopo tale data. Eventualmente i prodotti che hanno oltrepassato la scadenza, possimao utilizzarli anche in altro modo,, per esempio i biscotti possono diventare ottimi ingredienti per preparare una torta.
Dispensa intelligente
Quando riponiamo la spesa nella nostra dispensa, mettiamo sempre dietro i prodotti appena comprati e portiamo avanti quelli già presenti, che scadono prima. Controlliamo sempre che le confezioni siano integre o nel qual caso riponiamo il prodotto in appositi contenitori per alimenti, ponenendovi sopra un'etichetta con la data di scadenza, prima di buttare la confezione sciupata.
Riciclare gli avanzi
Stimoliamo la nostra fantasia per cucinare pietanze con cibo avanzato da abbinare ad altri ingredienti freschi. Se cuciniamo cibo in abbondanza, invece che riproporlo per 2-3 giorni di seguito con il rischio che perda in appetibilità e si continui ad avanzare, congeliamolo in apposito contenitori, appena cuciinato, lasciando fuori solo quello che si consumerà nel pasto del giorno..
Uso alternativo: concime
Alcuni scarti alimentari, come le foglie esterne di alcuni ortaggi e le bucce della frutta o di alcune verdure, possono diventare un naturale compostaggio per le piante d'appartamento e da giardino. Lo stesso vale per chi alleva animali, come galline, conigli, galline, maiali o per nutrire i terreni di orti e campi
Ognuno nel proprio piccolo può contribuire ad evitare inutile sprechi e perdite di alimenti che gravano sullo stato di salute del pianeta ma anche su quello della popolazione mondiale se si pensa a quanti Paesi nel mondo non hanno cibo sufficiente per il loro sostentamento.
La carta di Milano
Per questo motivo potrebbe già essere un'azione semplicissima ma efficace quella di sottoscrivere la Carta di Milano , che sarà presentata, il 16 ottobre, a Expo 2015 al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e sarà sottoscritta anche dai Paesi che hanno aderito alla manifestazione universale.
I grandi temi affrontati dalla Carta di Milano sono quattro, tutti inseriti all'interno della cornice del diritto al cibo:
- quali modelli economici e produttivi possano garantire uno sviluppo sostenibile in ambito economico e sociale.
- quali tra i diversi tipi di agricoltura esistenti riusciranno a produrre una quantità sufficiente di cibo sano senza danneggiare le risorse idriche e la biodiversità.
- quali siano le migliori pratiche e tecnologie per ridurre le disuguaglianze all'interno delle città, dove si sta concentrando la maggior parte della popolazione umana
- come riuscire a considerare il cibo non solo come mera fonte di nutrizione, ma anche come identità socio-culturale.
I singoli cittadini, le associazioni, le imprese sottoscrivendo la Carta di Milano si assumono responsabilità precise rispetto alle proprie abitudini, agli obiettivi di azione e sensibilizzazione e chiedono con forza ai governi e alle istituzioni internazionali di adottare regole e politiche a livello nazionale e globale per garantire al Pianeta un futuro più equo e sostenibile.