In ogni fase della mia vita l’attività fisica è sempre stata centrale, un punto fermo intorno a cui ruotava tutto il resto. Il mio primo grande amore è stato il pattinaggio su ghiaccio, disciplina a cui ho dedicato tempo ed energie per più di vent’anni: da giovanissima sono arrivata a essere campionessa italiana. Una volta abbandonato l’agonismo, ho scoperto che anche allenare mi regalava delle belle soddisfazioni: veder crescere la motivazione e i risultati delle mie allieve era impagabile! Ma proprio nello stesso periodo ha avuto inizio il mio rapporto di amore e odio con la corsa che ho praticato per circa dieci anni. Correvo moltissimo, tutti i giorni, sempre. E un bel giorno il mio corpo ha cominciato a dare segni di cedimento: ero piena d’infiammazioni, piena di ritenzione idrica… forse stavo davvero esagerando! Quando ho capito che era troppo per me, ho compiuto un grande gesto d’amore nei miei confronti e ho chiuso con la corsa. E proprio in quel momento ho iniziato ad allenarmi con gli stessi workout che propongo oggi nella FFL (Federica Fitness Library), dando vita così a una fase nuova, bellissima e che dura tuttora. La FFL mi permette di tenermi in forma e anche di trasmettere agli altri quello che so essere un vero toccasana per il corpo e per la mente! Se ti stai chiedendo perché ho voluto ripercorrere tutte le fasi della mia “vita sportiva”, la risposta è semplice, oggi voglio portare su Cucina Naturale un tema che mi sta veramente molto a cuore e che ho vissuto sulla mia pelle: il rischio che lo sport diventi un’ossessione. Può succedere, ma bisogna fare il possibile per evitarlo, e dipende solo da noi.
Mai sentito parlare di over-training?
Chi si allena con me lo sa, perché non smetto mai di ripeterlo: qualunque sia il percorso sportivo che stiamo per iniziare, è fondamentale procedere gradualmente e senza esagerare, ascoltare il proprio corpo e avanzare per piccoli passi, ricordando sempre che per raggiungere obiettivi grandi bisogna prima partire da quelli piccoli e alla nostra portata. Benessere a 360 gradi significa prima di tutto stare bene con sé stessi e in equilibrio con corpo-mente-spirito. Strafare non è mai una buona idea, mettiamocelo bene in testa! Esagerare vuol dire andare incontro ad esempio a quello che tecnicamente si chiama over-training (letteralmente “sovrallenamento”), uno squilibrio adattivo che provoca uno stato di stress psicofisico continuo: a causa di un’attività fisica troppo intensa, l’organismo non riesce ad eliminare la fatica accumulata nei tempi di recupero che ha a disposizione. Le parole magiche per evitare che questo accada sono Riscaldamento, Recupero e Defaticamento: il primo è un’attività a bassa intensità molto utile per prevenire possibili infortuni, perché attiva il circuito cardio polmonare e la mobilità articolare, preparando così il corpo allo sforzo. Il secondo invece permette al corpo di elaborare l’attività fisica svolta e trarne i maggiori benefici, magari anche con un massaggio, una sessione di stretching, integratori e idratazione, un lavoro aerobico leggero come una passeggiata per produrre endorfine ed eliminare le scorie metaboliche. Il defaticamento, infine, aiuta il corpo a tornare al suo stato originario pre-allenamento, permette di diminuire la temperatura corporea e di ridurre il rischio di infortuni.
Segnali da non sottovalutare
Ma si può andare anche oltre il “sovrallenamento”: se praticato in modo eccessivo o quando diventa l’unica fonte di soddisfazione o identità per una persona, lo sport può diventare una vera e propria ossessione, con conseguenze da non sottovalutare anche dal punto di vista psicologico. Ecco alcuni campanelli d’allarme a cui fare attenzione:
1. Preoccupazione costante per l’esercizio fisico
Il pensiero è continuamente rivolto all’allenamento, al rendimento sportivo o al mantenimento della forma fisica, a discapito di altre attività o responsabilità.
2. Isolamento sociale
Si diventa meno disponibili alle attività sociali o relazioni interpersonali per dedicare più tempo all’allenamento o alla preparazione sportiva.
3. Depressione o ansia legate al rendimento
Sintomi di depressione o ansia quando non si riescono a raggiungere gli obiettivi prestabiliti nell’ambito dello sport.
4. Disturbi alimentari
Si può arrivare a sviluppare disturbi alimentari, come anoressia o la bulimia, nel tentativo di controllare il peso o migliorare le prestazioni sportive.
5. Lesioni fisiche frequenti
L’eccessivo allenamento può portare a lesioni muscolari o articolari che a loro volta possono peggiorare a causa della mancanza di un riposo adeguato.
Come uscire dall'ossessione?
Se anche solo uno dei comportamenti elencati sopra ti è familiare, ecco qualche consiglio per trovare un equilibrio più sano nella tua relazione con lo sport:
1. Riconoscere il problema
Se stiamo dedicando troppo tempo, energia o pensieri all’attività fisica, ammettiamolo prima di tutto con noi stessi.
2. Variare attività fisica
Facciamo uno sforzo per dedicare il nostro tempo anche ad altre attività fisiche o hobby al di fuori dello sport principale che stiamo praticando.
3. Programmare il tempo libero
Dedicarsi alla vita sociale e ad altri interessi è importante per fare sì che le giornate non siano completamente dominate dall’attività fisica. Il corpo ci manda segnali e saperli riconoscere è fondamentale, mi raccomando, ascoltiamoci sempre!
Federica Constantini, Fitness Coach & Food Blogger




