Con i suoi otto metri di lunghezza, l’intestino è l’organo più lungo che abbiamo. Al suo interno gli alimenti vengono trasformati, attraverso una complessa cascata di reazioni, in nutrienti essenziali che entrano nel circolo sanguigno e vanno a nutrire tutte le cellule. L’intestino contiene circa 100 trilioni di microrganismi e un numero elevatissimo di neuroni, tanto da essere definito il nostro “secondo cervello”. Il dottor Austing Chiang, noto gastroenterologo statunitense, ha recentemente pubblicato “Intestino, una guida consapevole” per Tecniche Nuove. In questa intervista ci parla del rapporto tra dieta e salute dell’intestino, di come rafforzare il microbiota e di tutto ciò che possiamo fare per mantenere in equilibrio questo raffinatissimo organo.
Perché i batteri che risiedono nel nostro intestino (microbiota) sono così cruciali per la salute generale? Come possiamo influenzare positivamente la loro composizione?
Stiamo appena iniziando a scoprire l’enorme importanza che questi batteri hanno sulla nostra salute. Sappiamo che aiutano a scomporre gli alimenti, a produrre alcuni nutrienti e a proteggere l’intestino da agenti patogeni. Ma hanno anche un ruolo importante sulla salute mentale, sul metabolismo (ad esempio nella genesi dell’obesità e del diabete) e nelle malattie infiammatorie. Non conosciamo ancora un modo mirato per influenzare positivamente la composizione del microbiota ma avere una dieta varia e ricca di fibre può sicuramente aiutare a migliorare la sua biodiversità, requisito essenziale per mantenere in salute l'intestino.
Perché l’intestino è chiamato anche il nostro “secondo cervello”?
Viene chiamato così perché ospita una complessa rete di neuroni che gli permette di operare indipendentemente dal cervello, ad esempio per controllare il movimento intestinale o la secrezione di enzimi. L’intestino comunica anche con il cervello vero e proprio attraverso ormoni e neurotrasmettitori. I suoi segnali possono dettare la fame, il dolore e anche influenzare l’umore e il comportamento, contribuendo in modo attivo alla nostra salute mentale.
Seguire una dieta sana è essenziale per fornire al corpo tutte le sostanze necessarie nelle giuste proporzioni e quantità, mantenendo così anche la salute intestinale. Quali sono i principi fondamentali da seguire?
Piuttosto che aderire a diete specifiche, penso sia meglio concentrarsi sul consumo di cibi integri, limitando il più possibile quelli manipolati (quindi tutti i cibi industriali). Meglio evitare anche la carne rossa e mantenere un’alimentazione ricca di alimenti diversi e di fibre, con tanta frutta e verdura. Eliminare interi gruppi alimentari (a meno che non ci siano problemi particolari, tipo la celiachia) o pianificare troppo la propria dieta può risultare stressante e quindi alla lunga controproducente.
Nella sindrome dell’intestino irritabile, sono coinvolti sia fattori psicologici che alterazioni del microbiota. Qual è l’approccio più appropriato per alleviare questa condizione?
Non esistono linee guida scientifiche certe su come condizionare il microbiota per alleviare la sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Tuttavia, ci sono trattamenti raccomandati per sfiammare i nervi coinvolti nel dolore associato all’IBS. Alcuni integratori di probiotici potrebbero aiutare, ma non è detto. Ancora non si conosce con certezza quali sono i batteri che possono migliorare le condizioni di chi soffre di intestino irritabile.
Perché l’attività fisica gioca un ruolo così importante nel benessere intestinale?
L’attività fisica è importante per promuovere i movimenti e quindi la regolarità intestinale. Può addirittura prevenire alcune condizioni come il cancro del colon-retto, grazie al suo potere antinfiammatorio e di supporto al sistema immunitario. Inoltre, i benefici sulla salute mentale dati dall’esercizio fisico si ripercuotono positivamente sull’intestino. Ne trae giovamento anche il metabolismo che grazie all'attività fisica tende ad accelerare, aiutando così a prevenire tutti gli effetti dannosi che il sovrappeso può causare alla salute intestinale.
In sintesi, quali sono le linee guida per mantenere la salute intestinale il più a lungo possibile?
Ciò che possiamo fare per mantenere il nostro intestino in salute è controllare ciò che mangiamo, fare attività fisica e sottoporci regolarmente allo screening gratuito effettuato dopo i 50 anni per i tumori del colon retto. Queste parti dell’intestino sono molto facili da esaminare ed è così possibile affrontare tempestivamente anche patologie allo stato inziale, come un polipo precanceroso. Come ho già ribadito più volte è bene seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di fibre, evitando carne rossa e cibi trasformati, senza restringere troppo il range di alimenti di cui ci nutriamo. La varietà è essenziale per mantenere un microbiota ricco e vitale, in grado di neutralizzare agenti patogeni, tossine e sostanze infiammatorie e tutto ciò che può causare danno alla nostra salute. Spesso gli integratori che assumiamo, ad esempio a base di probiotici, sono inutili e, oltre a essere uno spreco di denaro, possono anche causare effetti nocivi. È importante valutare con il proprio medico ogni tipo di terapia a cui ci sottoponiamo, anche quelle apparentemente più innocue a base di preparati erboristici, piante, minerali e tutto ciò che oggi il mondo dell’integrazione può offrire.




