Un sacco di buone erbe


Quattro piante spontanee ricche di sapore e salute. Come raccoglierle e utilizzarle per un menu primaverile gustoso e colorato

Aprile è il mese simbolo del risveglio della natura; l’inverno è ormai alle spalle, tutto cresce e si rinnova, e si avverte sempre più il desiderio di luce, aria e passeggiate all’aperto. È il momento di raccogliere e cucinare alcune piante spontanee alimentari ricche di sapore e benefiche proprietà. Le piante che vi proponiamo sono molto diffuse, facili da riconoscere e usare, e sono tutte dotate di proprietà depurative, tanto utili per risvegliare le energie dell’organismo dopo l’inverno. Nel caso abbiate dubbi sul loro riconoscimento, per sicurezza non raccoglietele.

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Silene

Diffusa in tutta Italia, la silene è conosciuta e usata in molte cucine regionali, dall’Etna alla Val Camonica. Prima della fioritura che avviene in estate, i calici dei fiori si presentano come tanti piccoli palloncini ovali gonfi d’aria che, a picchiarli sul dorso della mano, scoppiano con un piccolo schiocco. Si raccolgono i piccoli ciuffetti di foglie tenere che spuntano prima che la pianta si sviluppi in altezza. Vera prelibatezza, la silene ha un gusto a metà tra i piselli freschi e la verza, e si consuma cruda aggiunta alle insalate oppure cotta.

Tarassaco

Famoso per le sue proprietà depurative, il tarassaco è una delle migliori erbe selvatiche, capace di stimolare fegato e cistifellea e di favorire l’eliminazione delle scorie azotate. In aprile emette getti di foglie tenere e croccanti, il cui gusto non è ancora divenuto amaro come quello delle foglie più grandi. Tutta la parte aerea della pianta è un’ottima fonte di vitamina A, ed è anche ricca di vitamina C e calcio. Le foglie tenere si usano in insalata, quelle più grandi e coriacee sono migliori cotte come la catalogna.

Malva

Elegante, bellissima quando è fiorita, la malva con i suoi fiori rosa-violetto è diffusa ovunque, tanto che alcuni ritengono che in passato fosse estesamente coltivata. Famosa per le sue proprietà emollienti ed espettoranti, la malva è ricca di mucillagini, sostanze vischiose che rendono più corpose zuppe e minestre. È ricchissima di calcio, ferro fosforo e vitamina C; ma è assolutamente stupefacente il suo contenuto di vitamina A, un vero primato tra gli alimenti. Le parti più tenere della pianta (germogli, cimette, foglioline e fiori) sono ottime crude in insalata, mentre le foglie più grandi sono perfette da cuocere (stufate, lessate, per ripieni ecc.) e hanno la consistenza giusta per essere usate come involucro per involtini. Ha un gusto molto delicato e si può consumare anche in quantità consistenti.

Ortica

Comunissima, praticamente onnipresente nelle vicinanze degli insediamenti umani, l’umile ortica. Ricchissima di sali minerali, oligoelementi, acidi organici, vitamina A, è una fonte ineguagliabile di vitamina E. È digeribilissima, depurativa, dotata di proprietà antianemiche; come fonte di ferro è preferibile agli spinaci perché contiene una minore quantità di acido ossalico. Contiene anche secretina, una sostanza che stimola il metabolismo e l’attività dell’apparato digerente. Se ne raccolgono le cime e le foglie più tenere. Una volta cotta perde del tutto la capacità di pungere. Vi consigliamo di cuocerla il meno possibile e di usarla per minestre, risotti, ripieni, frittate, crespelle e gnocchi.

Menu di campo

Antipasto
Uova fiorite con silene, tarassaco e malva

Primo

Crema di spinaci, malva e ortiche

Secondo

Quiche di ortica e gruyere

Contorno

Insalata mista con il tarassaco

Dessert
Tortine morbide al limone con semi di papavero

Buon appetito!





Un sacco di buone erbe - Ultima modifica: 2013-04-11T00:00:00+02:00 da Redazione

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