Pizza party


A chi non piace la pizza? Se pensate che farla in casa sia complicato o richieda tempi troppo lunghi, avrete di che ricredervi. Con le nostre ricette e i nostri consigli, preparare originali pizze, pizzette e focacce, con ingredienti sani e naturali diventerà un gioco da ragazzi

FATE L'IMPASTO IN ANTICIPO

Se avete tempo preparate prima l'impasto: potete farlo lievitare per 24 ore nella parte bassa del frigorifero e utilizzarlo il giorno dopo (ma se possibile levatelo dal frigo almeno 2 ore prima di cucinarlo) oppure congelare delle porzioni, una volta lievitato, e scongelarlo al bisogno a temperatura ambiente (lasciatelo riposare per mezz'ora una volta steso). Infine, se proprio non avete tempo, acquistate l'impasto già pronto (nel banco frigo del supermercato oppure dal vostro fornaio di fiducia).

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Ricetta base dell'impasto per pizza

Per 4 persone: 400 g di farina 0 (oppure 250 g di farina 0, 100 g di farina manitoba, 50 g di semola rimacinata di grano duro), 8 g di lievito di birra, zucchero, olio, sale

FASI

1 Sciogliete il lievito in 200-250 ml d'acqua appena tiepida con un pizzico di zucchero (calcolate 200 ml d'acqua se usate solo farina 0 o 250 ml se preferite un misto di farine).
2 Disponete la farina a fontana e iniziate a impastare versando nel mezzo l'acqua con il lievito; solo dopo aver ottenuto un impasto grezzo aggiungete un cucchiaino raso di sale sciolto in poca acqua e 2 cucchiai d'olio. Lavorate energicamente l'impasto, aggiustando con poca farina o acqua la consistenza: alla fine dovrete ottenere una palla morbida e soda. Mettetela in una ciotola e incidetela con un taglio a croce abbastanza profondo.
3 Coprite la pasta con la pellicola e lasciatela lievitare per circa 3 ore a temperatura ambiente e lontano da correnti d'aria (in inverno i tempi si allungano di 1-2 ore) oppure direttamente in frigo per un giorno.

UN CENNO STORICO

La pizza ha origini antiche. Dagli inizi del ‘600 arrivano testimonianze di una pizza soffice denominata mastunicola, preparata mettendo sulla pasta basilico, strutto, formaggio e pepe. In seguito si diffuse la pizza ai cecinielli, ossia con piccoli pesci. Ma la prima vera unione tra la pasta e il pomodoro avvenne a metà del ‘700 nel Regno di Napoli. Il successo della pizza conquistò anche i sovrani di Casa Savoia, tanto che proprio alla regina Margherita di Savoia nel 1889 il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò la pizza Margherita che rappresentava il nuovo vessillo tricolore con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il verde del basilico. Ormai la pizza è diffusa ovunque a scapito però della sua identità: se pensiamo che in Cina l'ha portata al successo un noto colosso statunitense...

 

 




Pizza party - Ultima modifica: 2010-06-08T00:00:00+02:00 da Redazione

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