L’agricoltura biologica non inquina le falde acquifere


Un intervento di Roberto Pinton a proposito dello studio dell'Università del Negev che sosterrebbe, al contrario, che in certe condizioni anche l’agricoltura biologica può inquinare

 

Advertisement

Qualche giorno fa Teatro Naturale ha pubblicato un articolo http://www.teatronaturale.it/strettamente-tecnico/bio-e-natura/18761-anche-l-agricoltura-biologica-puo-inquinare-le-falde-acquifere.htm dal titolo “Anche l’agricoltura biologica può inquinare le falde acquifere” nel quale si riferisce di una ricerca dell’Università israeliana del Negev che avrebbe portato alla conclusione sintetizzata nel titolo. Successivamente Teatro Naturale ha ospitato una lettera di Roberto Pinton, esperto di agricoltura biologica e da sempre impegnato nel movimento che la sostiene, che interviene nel merito scrivendo che l’articolo avrebbe dovuto intitolarsi, più correttamente, "Usare cinque volte più concime organico del consentito può inquinare le falde acquifere". Dai dati riportati dai ricercatori, spiega infatti Pinton, risulta che nei terreni presi in esami è stata utilizzata una media di 950 Kg di azoto per ettaro l'anno, per 4 anni consecutivi, mentre la normativa vigente consente al massimo l’uso di 170 Kg per ettaro l’anno. “Un'azienda agricola che utilizzasse anche per un solo anno più di 170 kg di azoto per ettaro (altro che 950 l'anno per quattro anni consecutivi!) – aggiunge Pinton - non può essere qualificata come biologica, nemmeno in Israele, Paese che adotta norme tecniche equivalenti a quelle europee”. E conclude: “In sostanza, quello che la ricerca israeliana avrebbe dimostrato è soltanto che il ricorso pluriennale a quantitativi di azoto per ettaro superiori di 5 volte e mezza il limite di legge per l'agricoltura biologica e per le aree sensibili può portare a un inquinamento nelle falde per lisciviazione di nitrati”.

L’agricoltura biologica non inquina le falde acquifere - Ultima modifica: 2014-03-20T00:00:00+01:00 da Redazione

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome