Una buona crema, un buon brodo e i comici dell’assurdo

Vellutata di patate all'aglio con cavolo rosso croccante al rosmarino

Vellutata di patate all'aglio con cavolo rosso croccante al rosmarinoRitorno a parlare di cavolo rosso perché mi era rimasta un’ottima ricetta da farvi conoscere in cui questo ottimo ortaggio dal bel colore intenso è protagonista di primo piano.
La ricetta si fa apprezzare anche per l’interessante effetto cromatico, grande punto di forza del cavolo rosso.
Per il resto molta semplicità e velocità, su tutto il bel sottofondo di aroma di rosmarino, una straordinaria pianta mediterranea che amo in maniera spropositata.

Come si intuirà dalla ricetta personalmente amo anche l’aglio, se preferite sentirlo meno usatelo intero e poi eliminatelo prima di unire il brodo.
Non aggiungo molto di più, voglio essere di poche parole per lasciarvi concentrare sulla ricetta, mi preme però un invito esplicito: per favore fate da voi il brodo vegetale, ci vuole veramente poco, da grandi soddisfazione, è 100 % natura dell’orto, vi consente di riciclare gli avanzi degli ortaggi che non utilizzate nelle ricette, lo potete modulare secondo il vostro gusto e preferenza, una volta ristretto e concentrato si conserva con estrema facilità in congelatore.
Mi appunto come ricompensa di fare un prossima post proprio sul brodo, nell’attesa trovate qui 2 mie versioni molto valide.
Se invece guardate la televisione e pensate che tutto sommato è fattibile ricorrere a una di quelle schifezze che pubblicizzano per brodi pronti solo perché c’è qualche cuoco più o meno famoso che dice che senza il brodo XYZ la sua cucina non è la stessa, mi dispiace ma forse avete sbagliato blog.
I cuochi in oggetto invece forse hanno sbagliato mestiere, avrebbero fatto meglio a presentarsi come comici dell’assurdo.
A voi la ricetta.

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Vellutata di patate all'aglio con cavolo rosso croccante al rosmarino

Vellutata di patate all'aglio con cavolo rosso croccante al rosmarino

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 patate medie a pasta bianca,
  • 2 spicchi d'aglio,
  • 1 l circa di brodo vegetale,
  • 250 g di cavolo rosso,
  • 1 cucchiaino di rosmarino fresco tritato,
  • pepe bianco,
  • olio extravergine d'oliva,
  • sale

Preparazione

  1. Sbucciare le patate, lavarle bene, tagliarle in piccoli pezzi e conservarle coperte con acqua fredda, sbucciare l'aglio e tritarlo finemente mescolandolo con 3 cucchiai di olio.
  2. Scolare le patate dall'acqua e condirle con un pizzico di sale, una macinata di pepe bianco e l'olio all'aglio, metterle in una casseruola dal fondo spesso e rosolarle per 5 minuti circa a calore basso.
  3. Unire il brodo vegetale, portare a ebollizione, salare e cuocere il tutto per 25 minuti.
  4. Nel frattempo lavare con cura il cavolo rosso sfogliato e tritarlo grossolanamente, preparare il rosmarino e condire il cavolo aggiungendo anche un pizzico di sale e 1-2 cucchiai di olio.
  5. Saltare il cavolo a calore medio alto in una padella antiaderente per soli 5 minuti in modo da conservarlo particolarmente croccante.
  6. Frullare finemente o passare al passaverdura la minestra in modo da ottenere una crema, equilibrare la densità versando eventualmente altro brodo, distribuirla nei piatti, mettere sopra il cavolo rosso croccante e servire subito.
Una buona crema, un buon brodo e i comici dell’assurdo - Ultima modifica: 2012-02-13T23:12:41+01:00 da Giuseppe Capano

1 Commento

  1. Salve, ho scoperto da poco il Suo blog e le faccio davvero i complimenti!
    Interessante, ricco, curato e aggiornato di continuo!
    Sarei molto curiosa di avere una Sua opinione su quali dolcificanti preferire a crudo e in cottura, una questione per me annosa, dato che sto cercando da tempo di eliminare lo zucchero bianco e possibilmente anche quello integrale, a favore del malto di cereali, ma non semore si ottengono risultati soddisfacenti.
    Lei cosa ne pensa di miele, sciroppo d’acero, di agave? Ora si parla anche della stevia…
    Resta che in primo luogo mi interessa l’aspetto salutistico, poi però anche il gusto vuole la sua parte…
    Grazie mille fin da ora, buona giornata, Chiara

    • Buongiorno Chiara,
      grazie dei complimenti, la sua domanda è molto interessante, ma mi richiede un po’ più di tempo, cercherò di rispondere con calma più tardi.
      Solo un po’ di pazienza.
      Giuseppe

    • Eccomi Chiara alla sua risposta più dettagliata. Come già dicevo in passato a Michele che mi aveva posto una domanda molto simile lo zucchero bianco raffinato è uno dei dolcificanti meno consigliabili in generale, ma non è il mostro o il veleno che in tanti propagandano. Si tratta di usare con saggezza gli alimenti, non definire a priori i buoni e i cattivi, posso bandire per sempre lo zucchero bianco, ma se poi uso a sproposito o male gli altri dolcificanti non faccio comunque un buon lavoro di prevenzione e salute. Personalmente non ho bandito lo zucchero bianco, credo sia più saggio usarlo poco ma bene e solo quando è effettivamente necessario, in alcuni dolci ad esempio dove serve un dolcificante neutro di base lo zucchero bianco è imbattibile. Ma sono pochi casi. Trovo molto interessante e utile anche lo zucchero di canna grezzo e intenso come il Mascobado, non quello stupidamente raffinato che si trova spesso in giro, perché il suo sapore intenso mi consente di usare piccole dosi di dolcificante. I malti in generale sono interessanti, ma personalmente ritengo che il miele sia nettamente superiore e lo consiglio su tutto il resto, a meno di convinzioni personali contrarie come avviene in chi segue un alimentazione vegan. I mieli hanno un potere dolcificante che deriva soprattutto dalle caratteristiche del fiore su cui si basano, non parliamo quindi di mieli generici tipo millefiori. Un buon miele di agrumi, castagno, tiglio, corbezzolo, eucalipto, ecc, da un intensità ai dolci notevole senza essere costretti a usare grandi dosi, soprattutto nei dessert e nei dolci di frutta a crudo, ma la sua validità è estesa anche ai composti cotti al forno, anche se non per tutti. E l’aspetto salutistico è pienamente centrato. Malti, sciroppi di acero e agave, e altro rimangono interessanti, ma non tanto perché fanno bene rispetto allo zucchero bianco (le calorie ad esempio sono molto simili), ma perché il loro potere insaporente (come nel caso del miele) è più forte e bastano dosi minori per dare sapore ai cibi preparati. Poi certamente hanno più nutrienti “nobili” e non sono un prodotto completamente passivo come lo zucchero bianco, ma la differenza non è così rilevante e determinante in assoluto come si potrebbe pensare. Se dovessi scegliere preferirei la limitazione di 1 cucchiaino di zucchero bianco perché funzionale al mio dolce piuttosto che la necessità di abbondare in miele, malto o altro per trovare un risultato analogo. Ribadisco in questo senso che vale molto di più la consapevolezza di quello che si sta usando e per cosa senza demonizzare inutilmente gli alimenti. La differenza non è questa, la differenza è saper interpretare l’ingrediente per usarlo con intelligenza ambendo a 2 obbiettivi sostanziali, preservare al meglio la propria salute e rendere soddisfacente e gratificante il consumo del cibo, aspetto estremamente importante.
      Spero di essere stato abbastanza esauriente.

  2. Hai pianamente ragione per il brodo, da anni ormai avevo eliminato quello con glutammato e lieviti, per pigrizia ne procrastinavo la realizzazione, poi l’ho fatto (a crudo, ricetta presa su un blog che seguo) ed è ottimo. Ormai userò solo quello.
    Mi piace questa crema 🙂

    • Si infatti, è così intelligente prepararselo da se che per me rimane ancora un mistero la grande vendita dei pessimi surrogati del brodo.
      Personalmente poi ho il dente avvelenato con chi della mia professione si è venduto l’anima per pubblicizzare ciò che sa benissimo essere deleterio e destabilizzante (in tutti i sensi) per il consumatore cliente.
      Ma così è , rimane da insistere mostrando gli esempi positivi e spronando a fare attenzione alle convinzione errate , la cosa veramente paradossale e vedere usati questi prodotti su materie prime magari pagate cifre elevate, veramente incredibile l’inconsapevolezza di tanti.

  3. Sì, eccome!!
    Grazie mille, davvero: in un modo così caotico e pieno di estremi, mi si apre il cuore di fronte ad atteggiamenti equilibrati e sensati come il Suo! E in qualche modo mi sento più tranquilla…il buon senso mi farebbe prendere la sua posizione, ma ho sempre paura di fare la scelta sbagliata per ignoranza o leggerezza, così cerco di informarmi il più possibile per farmi un’idea mia in cui credere e secondo la quale preparare cibi sani e gustosi per la mia famiglia!
    Grazie ancora, La seguirò con piacere e interesse,
    Chiara

  4. buongiorno Giuseppe, ormai mi preparo regolarmente questa vellutata, che mi piace per ogni aspetto, tutti i sensi compresi, come sottolineavi giustamente.
    michele

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