Sua maestà il re del piccante


La ricerca di sostanze aromatiche che con la loro forte intensità possono aiutare ad esaltare il sapore di alimenti e preparazioni riducendo allo stesso tempo il ricorso a dosi di grassi eccessive è una potente molla di sperimentazione e creazione in cucina.
Almeno per chi segue i sani principi basati sullo strategico ruolo preventivo e in parte curativo degli alimenti.

Ad esempio esplorare e sviluppare il gusto del piccante nei piatti, una sensazione inebriante in cui si acuisce la percezione di aromi e profumi, è una delle strade più interessanti e di fatto applicata in tutte le cucine del mondo.
Il re indiscusso di questo gusto è il peperoncino e tutti i miscugli che da questa semplice bacca sono derivati, anche se in passato e per molto tempo è stato il pepe a condizionare i sapori finali piccanti dei piatti.
Oggi invece questa bacca vede venir meno la sua importanza soprattutto per via delle controindicazioni dietetiche e salutistiche che un suo massiccio o comunque eccessivo uso può determinare.
In ogni caso qui è del peperoncino che voglio parlare, il pepe rimane lo stesso un ottima spezia, ma il suo uso andrebbe rivisto in chiave più moderna.
Una nota piccante e allo stesso tempo dolciastra di sottofondo aiuta non solo a migliorare la qualità dei piatti, ma ne aumenta la digeribilità, stimola la circolazione sanguigna e la diuresi, innesca una serie di innumerevoli effetti benefici.
E tutto questo nel “Re” del piccante è ben presente tanto da poter essere usato con tranquillità modulando semplicemente il quantitativo in base ai gusti personali, salvo le doverose eccezioni dettate da soggettive situazioni di non compatibilità o consumo dettate da precise patologie.
Parliamo pur sempre di una sostanza irritante però, per cui è bene fare attenzione a due elementi basilari: somministrarlo con molta cautela ai bambini e lavarsi con molta attenzione le mani se le dita hanno frantumato o toccato polpa e polvere di peperoncino perché il contatto accidentale con occhi, labbra, naso può causare problemi non secondari.
Per il resto via libera alla propria fantasia in cucina, gli abbinamenti sono infiniti e gli studi sulla sua valenza alimentare e preventiva sono numerosi.
In uno degli ultimi (una semplice prova sperimentale a dire la verità, ma molto significativa) si è arrivati a dimostrare che la somministrazione di peperoncino sintetico (usato per togliere la nota piccante alla bocca, non a tutti gradita) aiuta ad aumentare la produzione di calore da parte di un particolare tipo di grasso presente nel corpo umano bruciando così di fatto calorie.
In pratica si è dimostrato anche l’efficacia dimagrante di un uso saggio e calibrato del peperoncino, che però funziona solo in quei casi in cui si ha un problema di sovrappeso non esagerato, perché quando si tratta di obesità vera e propria non c’è peperoncino che tenga, dovete ricorrere urgentemente a altro.

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Peperoncino fresco

Sua maestà il re del piccante - Ultima modifica: 2012-05-15T08:25:04+02:00 da Giuseppe Capano

1 Commento

  1. il peperoncino … come si farebbe se non ci fosse. A me piace, ma non deve anestetizzare le papille gustative, sennò perdi tutto.
    Lo sapevi che ci sono peperoncini che hanno un grado di piccantezza di 300.000 Scoville? Penso mi cadrebbe la lingua se io l’assaggiassi.
    Però in base a come lo combini può essere una piacevole scoperta, io ci faccio pure la confettura, ovviamente usando i guanti per pulirli bene 🙂

    • Ciao Nadir, si so molto bene della piccantezza estrema dei peperoncini, del resto i miei gentiori e tutti i miei parenti sono Calabresi e il peperoncino lo mangiano anche a colazione, praticamente. Io al contrario rispetto a loro ne faccio un uso più limitato e meno estremo, anche perchè come dicevi tu se poi copre tutto il resto non ha molto senso usarlo, tanto vale allora farsi un’anestesia in bocca.
      Comunque rimane un ottimo insaporitore con tante valenze salutistiche da sfruttare ogni volta che si può.

  2. piace molto anche a me, proprio ora mi sto preparando due spaghetti, ovviamente integrali con aglio, olio e peperoncino . buona serata cry68
    ps. ho un sacchetto di miglio in credenza , cosa mi consigli di fare? grazie , se non disturbo? cry68

    • Ciao Cry, nessun disturbo, solo l’imbarazzo della scelta su cosa consigliarti. Ti dico una delle ultime versioni che ho fatto.
      Fai trifolare delle zucchine tagliate a cubetti con aglio tritato, zenzero fresco grattugiato e buon olio d’oliva per 10 minuti circa, fai tostare il miglio in una casseruola per alcuni minuti, toglilo, nella stessa casseruola rosola in olio della cipolla tritata e rimetti il miglio tostato, poi bagnalo man mano con buon brodo vegetale come se facessi un risotto, in tutto circa 20 minuti. In ultimo condisci il miglio con le zucchine e dei pomodorini tagliati a spicchi, se vuoi una nota orientale metti anche un pizzico di cannella in polvere.
      Se lo fai raccontami poi come è andata.
      A presto
      Giuseppe

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