Cosa manca in cucina a volte?

Spiedini vegan 518

Spiedini vegan 318Cosa manca in cucina a volte? Potrebbero essere tante cose, dal piccolo attrezzo che proprio quello si stava cercando e senza il quale sembra tutto perso, magari quell’ingrediente in apparenza strano che non si sa dove comprare o molto più spesso semplicemente la voglia.
Perché la pigrizia è un ammaliatrice anche per chi ha passione di cuciniere e alleandosi a volte con la stanchezza a volte con nuovi interessi può sedurci e abbandonarci.

Però da quello che mi sento domandare spesso durante i miei corsi, le conferenze, gli incontri con il pubblico mi rendo conto che spesso quello che manca è lo spunto, l’idea, un altro modo di vedere la stessa cosa in maniera alternativa.
A questo vedo sommarsi spesso diversi pregiudizi, come credere che con un tipo di cucina certe cose non si possano proprio fare perché piena di limiti apparenti.
Cosa che accade per esempio con la cucina senza prodotti di origine animale, come io preferisco chiamarla, perdonatemi ma a me il termine vegan non piace particolarmente, è un mio intimo pensiero ma credo che cambiargli definizione gli gioverebbe assai.
Anche se all’orizzonte vedo l’assalto di chi la pensa diversamente, pazienza!!
Comunque non è di questioni di nomi che volevo trattare ognuno di noi può pensarla come vuole (ancora!), il tema era la mancanza di quello spunto invogliatore e il credere esistano limiti dove limiti non ci sono.
Un piccolo episodio che è anche una pillola per raccontarvi un modo di preparare dei buoni e simpatici stuzzichini.
Sembrava impossibile a qualcuno poter realizzare dei semplici spiedini senza carne, pesce, formaggi, ecc. che invogliassero la curiosità di un pubblico eterogeneo che magari abitualmente mangia chili di carne (beata incoscienza!!!)
Invece così non è, la soluzione già la conoscevo ed è banale e semplice senza per questo pensare che ciò equivalga a poco buono, anzi!!
Ve la presento nell’ultima versione fatta, in occasione dell’inaugurazione del ristorante vegetariano ad Abano Terme che continuo a seguire.
Alcuni piccoli dettagli hanno aiutato, come scegliere dei simpatici supporti per spiedini e poi infilzarli in pompelmi rosa o grandi arance tagliate a metà creando una sorta di riccio multicolore.
Per il resto un’alternanza di tofu a cubetti aromatizzato al basilico e olive verdi e altro tofu aromatizzato con un trito di pomodorini secchi sott’olio, poi olive verdi e nere e dadini di buon pane integrale.
Tutto qui, in questa semplice versione che incredibilmente ha fatto impazzire i più.
Voi potete sbizzarrirvi come volete, invece.
A questo punto il mio compito di darvi lo spunto è stato saldato, non avete più scuse!

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Spiedini vegan 518

Cosa manca in cucina a volte? - Ultima modifica: 2013-01-11T18:23:01+01:00 da Giuseppe Capano

1 Commento

  1. caro giuseppe….prima di tutto auguroni per l anno nuovo…ho letto il tuo articolo cn molto interesse in quanto come tu forse ricorderai io vegana…spesso battibecco con il mio compagno assolutamente onnivoro che per curiosita’ assaggia il mio cibo ma ogni volta trova il modo per contestarlo e nn apprezzarlo,dicendo che nn si puo’ chiamare maionese una salsa fatta senza uova….nn si puo’ chiamare una carbonara con tale nome se nn segue il procedimento tradizionale…..io mi arrabbio, perche’ questa mia scelta che x altro mi ha salvato la vita e che mai lascero’ mi viene sempre contestata mentre io nn mi permetto di criticare le scelte altrui…..io penso di essere una donna molto fortunata,cucino di tutto ma sono molto brava nella mia cucina vegana….nn ho problemi se ho genete a cena il problema e’ semmai degli altri che neanche per curiosita’ o cultura cercano di capire e provare la mia tanto amata cucina vegan …anche se il nome nn ti piace…e mi trova d accordo….un abbraccio ciao iaia

    • Cara Iaia buon Nuovo Anno a te,
      comprendo tutto quello che dici, il punto è che i pregiudizi da una parte e dall’altra sono notevoli e spesso mi è capitato e mi capita il contrario, cioè persone vegane che sono fortemente ostili a tutti quelli che non consumano il cibo nella loro ottica.
      Questo non per scusare il tuo compagno, non mi permetto, ma per dire come le ostilità pregiudiziali si trovano ovunque e sono tutte immotivate.
      Non a caso dicevo che non mi piace usare il termine vegan perché subito in molti fa scattare ostilità del tutto immotivate e lascia presagire chissà quali strani cose (paradossalmente direi, per me è infinitamente più strano e contradditorio vantare la bontà di un piatto di trippa ad esempio!!!!).
      Ha più senso puntare semplicemente sulla qualità e bontà della ricetta, su i suoi risvolti salutistici sempre notevoli, sulle caratteristiche energetiche e rinvigorenti, ecc dimostrando nei fatti con l’assaggio quanto si ha ragione.
      La tolleranza sembra oggi un sentimento raro e forse per questo esistono così tante intolleranze al cibo; non scherzo in questo, bisognerebbe riflettere molto su come il lato psicologico e sociale della nostra vita è intensamente intrecciato con l’alimentazione e la salute.
      Per il resto posso solo incoraggiarti sulla tua strada che merita tutto il rispetto possibile e ritengo sapiente.
      Personalmente credo che la via maestra possa essere meno restrittiva e più tollerante sul cibo consumato, ma non per questo considero sbagliate le altre visioni su come alimentarsi.
      Per cui avanti sulla tua strada senza pensarci più di tanto, se ti ha dato tanto in termine di salute è per te sicuramente la via maestra!
      A presto
      Giuseppe

  2. …..quanto hai ragione…..e’ vero anche dalla parte vegana ci sono quelli che chiamo talebani che nn accettano di uscire dal loro mondo…..per quanto mi riguarda dietro alla richiesta del mio compagno di riuscire a condividere piatti insieme,ho deciso di introdurre pesce nella mia dieta di base vegana…anche x il quieto vivere….ma lui ogni tanto apprezza il mio mondo…..e guarda caso quando propongo le tue ricettine vegane….grazie x risposta sempre bello e interessante condividere o leggere tuoi scritti…..un abbraccio

  3. ciao chef sono pienamente d’accordo con voi , pensa io ora mi sono data anche all’autoproduzione di sapone da quando ho scoperto che i saponi in commercio contengono sego animale . per mia ignoranza ne sono venuta a conoscenza da poco e ora mi diverto a fare sapone naturale. per quanto riguarda l’alimentazione come tu gia’ sai preferisco cucinare sano e bene . buona giornata cry68

    • Ciao Cry,
      certo lo so.
      Sano e bene sono il binomio vincente, posso dirti che ieri sono andato a mangiare in un locale stellato è questo binomio è molto di la da venire.
      Si preferisce vendere fumo e a quanto pare molta gente ama nutrirsi di fumo.
      Ma noi andiamo avanti così, in realtà siamo molto fortunati!!
      A presto
      Giuseppe

  4. essì a volte in cucina manca la voglia, come me in questo momento, non so cosa mangerò per pranzo, mi sà che ripiego su un buon piatto di lenticchie.
    Per quanto riguarda il termine vegan, è stato introdotto relativamente da poco tempo (diciamo un centinaio d’anni) prima si parlava indistintamente di vegetariani di cui Leonardo da Vinci era un emerito esponente.
    Buona domenica e buon inizio di settimana
    Nadir

    • Ciao Nadir,
      bentornata.
      Si Leonardo da Vinci viene citato spesso come esempio quando si parla di alimentazione vegetariana, ma malgrado il suo enorme spessore di genio non sembra sortire un grande effetto.
      E questo è davvero curioso considerando che nella sua posizione di consumatore vegetariano era estremamente convinto di quello che affermava.
      Buona domenica e buona settimana a te.
      A presto
      Giuseppe

  5. infatti, e non è l’unico. Anche Pitagora e compagni (se non erro) lo erano (da qualche parte c’è l’elenco dei personaggi storici annoverati tra i vegetariani). Il fatto è che se una persona non vuole sentire ragioni, si tappa le orecchie e lascia scivolare le notizie via dalla mente. Siamo tanto umani in questo! 😉

    • Ciao Nadir,
      su questo concordo in pieno, siamo dei perfetti umani capaci di tutto e spesso senza tante remore!
      Non ascoltare è poi una vera epidemia a livello generale, come partire dall’idea di avere comunque ragione, a prescindere da tutto.
      Non a caso penso che siamo ancora agli albori dell’umanità, siamo neonati che ancora devono imparare il mondo, ma pensano di essere già conquistatori dell’universo!
      A presto
      Giuseppe

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