Sono arrivate le mele cotogne, frutti tipici delle tavole rinascimentali dal sapore “antico” e a rischio di estinzione. Per me, farle conoscere e apprezzare ai bambini (ma non solo) è anche un ottimo modo per proteggerle e tramandarne la bontà.
Meno dolce ma più aromatica
Nella versione classica della cotognata, si utilizza la stessa quantità di frutta e di zucchero bianco. La mia esperienza (non riesco a mettere tanto zucchero in una ricetta) mi ha convinto che la ricetta riesce benissimo riducendo del 60% lo zucchero consigliato. Ossia, per un chilo di frutta, 350-400 g di zucchero sono più che sufficienti. Ma anche la scelta dello zucchero è importante: se usate uno zucchero integrale di canna, tipo mascobado per intenderci, vi verrà una cotognata scura e aromatica, molto piacevole. Ma potete provare anche col miele o con sciroppi che reggano bene la lunga cottura. In altre parole, vi consiglio di non usare lo zucchero bianco, che dolcifica e basta.
Procedete così
Tagliate a pezzi le cotogne senza pelarle (meglio se sono biologiche) e mettetele a cuocere in poca acqua, giusto per coprirle, con un pezzetto di scorza di limone, privata della parte bianca dal sapore amaro. Una volta diventate morbide e asciutte, levate la scorza e frullatele col frullino a immersione trasformandole in crema, quindi unite lo zucchero e lasciate sobbollire mescolando quasi continuamente, fino a quando la consistenza diventerà decisamente densa (non abbiate fretta, la dose minore di zucchero, richiede tempi più lunghi…). Magari fate una prova versandone qualche goccia su un piattino e vedendo come si addensa. Distribuite la cotognata in piccoli stampi geometrici e lasciatela raffreddare per alcune ore. Scommettiamo che vi piace?
Cara Barbara, grazie per questo consiglio. Ho ancora molte mele cotogne del mio frutteto. Quindi non vedo l’ora di provare la ricetta
della cotognata Light. Su IG ho un profilo di ricette #lericettediannie. Grazie e buon lavoro
Grazie Anna 🙂