Le carote rappresentano il colore della salute e l’ideale è consumarle crude: come centrifugato a colazione sono una fonte di energia grazie ai carboidrati mentre, ben masticate tra un pasto e l’altro, puliscono i denti e rinforzano le gengive. Oltre al beta carotene e alla luteina, indispensabili per proteggere la pelle e la vista dall’azione dei raggi solari, contengono falcarinolo, una sostanza con azione preventiva su molti tumori tra cui quello del colon.
Una buona associazione è con le mandorle, in cui grassi favoriscono l’assorbimento del beta carotene. Le carote viola hanno anche un buon contenuto di antociani, protettivi per la retina e il loro succo viene aggiunto come colorante naturale a molti succhi di frutta rossi.
Le carote in cucina
Le carote vanno conservate in frigorifero all’interno di una confezione di plastica non sigillata. Quelle fresche vanno private delle foglie prima di essere conservate. A una temperatura di 0 °C e un’umidità relativa del 90-95%, le carote si possono conservare anche per diversi mesi, mantenendo praticamente inalterate tutte le proprie caratteristiche organolettiche. È importante sapere che, nel caso della carota, la breve cottura non distrugge il beta-carotene, anzi ne favorisce l’assimilazione, poiché i tessuti vegetali, divenendo più morbidi, vengono trattati più facilmente dal nostro apparato digerente. Un metodo per aumentare la capacità di assimilare il beta-carotene consiste nel condire le carote con qualcosa di grasso tipo l’olio. Dopo la cottura si dovrebbe evitare di lasciare le carote a temperatura ambiente: potrebbero formarsi sostanze nocive per l’organismo. Per non privare la carota delle sue sostanze nutrizionali, è opportuno, invece di sbucciarla, spazzolarla sotto l’acqua corrente con una pezza ruvida. Una piccola curiosità: quando la carota, cuocendo, diventa scura si ha la prova che stanno venendo meno le capacità vitaminiche.
5 ricette buone e colorate per portare in tavola le carote.