Altro che molluschi

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Ad onta del nome, hanno gradevole consistenza e sapore delizioso. Adatti per pranzi raffinati, ma anche nella cucina di tutti i giorni, i molluschi portano in tavola il profumo del mare.

Prelibati, gustosi, dotati di piacevole consistenza, i molluschi rappresentano una portata gradita capace di stuzzicare il palato, senza appesantire lo stomaco. Rappresentano l'ingrediente perfetto per una cena a lume di candela. I piatti da preferire in tale circostanza, infatti, è meglio che siano stuzzicanti, appetitosi e al tempo stesso leggeri. Le ricette che vi proponiamo sono per quattro persone, ma non sarà difficile trasformarle per due. Ma prima parliamo dei molluschi.
Vanno distinti in cefalopodi (polpo, calamaro, seppia, moscardino), lamellibranchi (ostriche, vongole, cozze, tartufi di mare, capesante) e gasteropodi (chiocciole, lumachine di mare). Qui però si vuole porre l'accento soprattutto sui primi.  I cefalopodi si riconoscono dal corpo a forma di sacco dal quale fuoriesce il capo munito di tentacoli. La sacca contiene una conchiglia (osso della seppia, gladio del calamaro), non sempre presente in altri esemplari. I più noti sono il calamaro, la seppia, il polpo e il totano.

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Visti da vicino: i cefalopodi

Il calamaro ha colore bianco-rosato, corpo snello, con pinne triangolari in prossimità della coda, è un mollusco pregiato di sapore delicato e piacevole.

La seppia ha corpo ovoidale a forma di sacco e carni piacevolmente polpose, consistenti; con quelle più grosse, ricche del caratteristico inchiostro, si cucinano risotti, paste asciutte o umidi al "nero".

Il polpo possiede otto tentacoli percorsi da due file di ventose. I più piccoli non vanno confusi con i moscardini (con una sola fila di ventose), di minor pregio e con carni tenaci ma anch'essi sfiziosi ingredienti di fritture.

 

 

 





Altro che molluschi - Ultima modifica: 2010-07-01T00:00:00+02:00 da Redazione

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