Alle buone proposte far seguire le buone pratiche, e le risorse per realizzarle


Questo sostanzialmente il senso dei commenti che sono seguiti fin qui alla presentazione ufficiale, da parte del Ministero delle politiche agricole, delle linee programmatiche che accompagneranno lo sviluppo dell’agroalimentare biologico nei prossimi anni

Questo sostanzialmente il senso dei commenti che sono seguiti fin qui alla presentazione ufficiale, da parte del Ministero delle politiche agricole, del Piano strategico nazionale per il biologico che accompagnerà lo sviluppo dell’agroalimentare biologico nei prossimi anni. Eccoli:

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Federbio. “Esprimo a nome della Federazione – ha dichiarato il presidente di Federbio Paolo Carnemolla - il doveroso riconoscimento al Viceministro Olivero per l’impegno e la determinazione con cui ha condotto il percorso di concertazione che ha portato al Piano, e mi auguro che ora si passi rapidamente a condividere e concretizzare anche il piano di lavoro sulle singole azioni previste, con priorità a quelle che riguardano la semplificazione di tutto il sistema amministrativo e di certificazione, il coordinamento di alcuni strumenti per l’innovazione e il suo trasferimento alle imprese. La Federazione si mette fin da subito a disposizione per avviare il percorso per il riconoscimento anche formale dell’organizzazione interprofessionale di settore, per attribuire finalmente in via ufficiale a un sistema di imprese italiane tra i più avanzati la rappresentanza moderna di carattere economico che merita”.

Alleanza Coop. Secondo Andrea Bertoldi, coordinatore del settore biologico dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari: "L'approvazione del Piano strategico nazionale del biologico conferma l'ottimo lavoro che è stato svolto dalla filiera nei gruppi coordinati dal ministero. Nel Piano sono previste importanti azioni di intervento per lo sviluppo di un settore che ha confermato, anche lo scorso anno, una crescita dei consumi del 20%, ma ai proclami scritti deve seguire l'attuazione concreta delle misure che dovrebbero anche essere sostenute da interventi economici, affinché gli obiettivi di crescita che ci siamo dati possano effettivamente indirizzarsi verso un adeguamento dell'offerta alla crescente domanda".Lo sviluppo del settore, ha concluso, "dipende molto anche dal livello di aggregazione dei produttori e del prodotto e, in questo senso, la cooperazione può già svolgere un ruolo fondamentale come punto di riferimento per un disegno complessivo di organizzazione della filiera".

Aiab. Nel corso di un incontro con il viceministro Andrea Olivero, in occasione della presentazione della campagna sulla biodiversità, Vinvenzo Vizioli, presidente federale dell’Aiab, dopo aver detto che l’associazione sposa gli obiettivi del Piano ha aggiunto: “Chiediamo però che questo non rimanga solo una lista di intenti sulla carta. Quello che conta ora è individuare le risorse per attuarlo. Bisogna finanziare soprattutto la Ricerca dedicando al bio, con stabilità, gli introiti del 2% della tassa sui pesticidi per garantire progettazione di lungo periodo alla ricerca per il settore biologico; così come servono rapidamente strumenti di vero indirizzo tecnico e politico".

CCPB. Fabrizio Piva, presidente del Ccpb, esprime le sue perplessità: "Le azioni sulla carta vanno bene, ma non c'è nessun impegno economico, non vorremmo  rimanesse un documento d'intenti. Nutro poi qualche perplessità sulla semplificazione perché finora i risultati sono stati modesti, se non addirittura controproducenti, anche con l'informatizzazione. Ma soprattutto, per quanto riguarda i sistemi di controllo, l'ipotesi di superare il Decreto legislativo 220 del 1995 deve essere valutata con grande attenzione: quell'atto normativo ha svolto egregiamente il proprio compito ed ha permesso al nostro Paese di raggiungere i vertici a livello mondiale per numero di operatori e superfici biologiche". "Non siamo stati coinvolti nella redazione del Piano - conclude Piva - e ora restiamo alla finestra, in attesa di comunicazioni ufficiali".

Alle buone proposte far seguire le buone pratiche, e le risorse per realizzarle - Ultima modifica: 2016-03-30T00:00:00+02:00 da Redazione

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