Voglia di melagrana


Frutto molto usato fino a qualche secolo fa, la melagrana oggi è un po’ dimenticata, eppure merita di ritornare sulla nostra tavola più protagonista che mai

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Quando il pensiero tocca la magia autunnale del melograno, nobile pianta di origine persiana tra le prime a essere coltivata dalla neonata civiltà umana, il tempo ridiventa protagonista di una storia che racconta come i capricci del gusto e l’egoismo spesso nascosto nella nostra tradizione culinaria possano offuscare l’uso di un alimento singolare che meriterebbe di non essere dimenticato. Ampiamente usato nell’Europa del Medioevo in ripieni e salse acide è un’affascinante punto d’incontro con le tradizioni culinarie mediorientali, la testimonianza emozionante di come l’alimentazione può non conoscere confini fisici e temporali. In Oriente infatti i chicchi del frutto rivivono quotidianamente in insalate, minestre e stufati o a completamento dei più svariati piatti. Da noi il melograno è ormai prevalentemente una pianta ornamentale i cui chicchi compaiono timidamente, oltre che nella conosciuta granatina, in alcuni dessert. Rattrista pensare che spesso ricerchiamo in frutti strani ed esotici, provenienti da Paesi non solo lontani geograficamente ma con usi culinari propri e specifici, la chiave per sperimentare ricette diverse e originali, dimenticandoci la ricchezza di prodotti saldamente presenti nelle nostre abitudini alimentari. Prodotti che utilizzati a dovere si dimostrano capaci di rinnovare piatti tradizionali, creare novità esaltanti o, come nel caso della melagrana, rallegrare un palato orfano dell’estate.

Melagrana: come sceglierla e conservarla

•    Una buona melagrana deve essere pesante, soda al tatto, con buccia lucida e non raggrinzita.
•    Per preservare l’integrità dei chicchi conviene, dopo aver tolto con un coltello la base del picciolo, incidere la buccia in quarti e con le  mani dividere prima a metà e poi in quarti il frutto. I chicchi verranno fatti cadere in una ciotola premendo la buccia all’esterno.
•    Conservato in luogo fresco il frutto intero dura almeno tre settimane, mentre i chicchi è bene non conservarli per più di tre giorni, ben ricoperti e riparati dalla luce.
•    La pellicina bianca che racchiude in celle i semi è amara; eliminarla attentamente per non compromettere l’esito della preparazione.

Ecco alcuni dolci per arricchire i vostri menu.





Voglia di melagrana - Ultima modifica: 2014-10-10T00:00:00+02:00 da Redazione

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