Gusto, sapore e glicemia

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I criteri alimentari di base adatti a chi ha la glicemia alta, ma non solo: chiunque può seguire le indicazioni necessarie per tenere bassa la glicemia. Ecco quindi dei suggerimenti utili per costruire una dieta appetitosa ed equilibrata in cui il piacere di stare a tavola e e la cura della propria salute si combinano in armonia.

Il termine greco diabetes compare per la prima volta con Apollonio di Menfi nel III secolo a. C.; deriva dall'espressione "passare attraverso" e si riferisce alla gran quantità d'acqua bevuta ed eliminata da chi ha problemi di glicemia alta.

QUANDO MANGIARE

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Regolarità è la parola chiave che chi ha problemi di glicemia deve sempre ricordare. Dal numero (tre principali e due spuntini) agli orari dei pasti: assolutamente vietato saltarne uno. Ma anche l'introito di zuccheri e di calorie di ogni pasto deve mantenersi costante: questa regolarità è fondamentale perchè la terapia ipoglicemizzante abbia effetto .

COSA MANGIARE

Col tempo sono caduti molti tabù alimentari anche se tuttora resistono luoghi comuni come "la mela è l'unico frutto permesso nel diabete". Sostanzialmente oggi la dieta del diabetico non si discosta molto dai principi di sana alimentazione validi per tutti, quindi un'alimentazione variata e non ripetitiva, ricca di alimenti vegetali ed equilibrata in proteine, grassi e zuccheri. Riguardo alle proteine, l'apporto consigliato è lo stesso di quello delle diete bilanciate: circa il 15% del fabbisogno calorico deve provenire da questi nutrienti.

Chi ha la glicemia alta, per allontanare problemi cardiovascolari e tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi deve prestare attenzione ai grassi che mangia. L'apporto ideale si aggira sul 25% (mai oltre il 30%) del fabbisogno energetico. Ma oltre alla quantità bisogna badare alla qualità dei lipidi: adottare l'olio extravergine di oliva come condimento principale, possibilmente a crudo; rudurre il colesterolo (max 300 mg al giorno) e i grassi saturi (burro, formaggio, carni); preferire le fonti di grassi insaturi essenziali come il pesce e gli oli vegetali (come quelli di mais o girasole, ma biologici e spremuti a freddo).

Riguardo ai carboidrati le raccomandazioni attuali prevedono il 55% della quota energetica debba essere ricavata dagli zuccheri complessi e semplici in cereali, frutta e verdura. A proposito dei carboidrati complessi, sono due le cose da ricordare nella scelta: il contenuto di fibre e l'indice glicemico. Chi ha la glicemia alta deve seguire una ditea ricca di fibre, almeno 30 grammi al giorno, perciò i cereali integrali non devono mai mancare dalla tavola. L'indice glicemico, invece, rappresenta il rapporto tra l'incremento glicemico dovuto all'ingestione di un cibo rispetto a un altro che contiene la stessa quantità di zuccheri del primo. In pratica si è visto che alimenti con la stessa dose di zuccheri danno diverse risposte glicemiche.

Chi ha la necessità di tenere bassa la glicemia, può farlo dunque seguendo questi semplici consigli: è così possibile combinare il piacere di stare bene a tavola e la cura della propria salute.

 

 





Gusto, sapore e glicemia - Ultima modifica: 2010-04-14T00:00:00+02:00 da Redazione

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