Rapporto Bio Bank 2016: il bio guida l’innovazione


Oltre alle consuete otto tipologie di attività alimentari (aziende con vendita diretta, mercatini, gruppi d’acquisto, negozi, e-commerce alimenti, ristoranti & co, agriturismi e mense scolastiche), da quest’anno se ne aggiungono tre per la cosmesi

È un biologico tutto con il segno più e con tassi di crescita a due e tre cifre quello che emerge dalle 50 pagine del Rapporto Bio Bank 2016. Esordisce così il comunicato stampa che presenta la 15^ edizione del Rapporto. Sotto la lente 11 tipologie di attività: oltre alle consuete otto alimentari (aziende con vendita diretta, mercatini, gruppi d’acquisto, negozi, e-commerce alimenti, ristoranti & co, agriturismi e mense scolastiche), da quest’anno anche tre per la cosmesi (aziende cosmesi & co, profumerie & co, e-commerce cosmesi & co). Mentre alle marche bio della grande distribuzione è dedicato per la prima volta il Focus Supermercati.
I dati, che scaturiscono dai censimenti annuali Bio Bank, si riferiscono a 9.421 attività: 8.882 per l’alimentazione (dal 2011 al 2015) e 539 per la cosmesi (dal 2013 al 2015). Dall’elaborazione di tutti questi dati vengono realizzate due analisi distinte e complementari. La prima sul numero assoluto di operatori delinea l’andamento e le tendenze. La seconda evidenzia le regioni leader e i dati emergenti.
Nell’alimentazione, dal 2011 al 2015, spiccano nettamente gli e-commerce di alimenti bio (+71%) e le attività di ristorazione (+69%). Nella cosmesi, dal 2013 al 2015, le profumerie (+212%) e gli e-commerce (+103%).
Tra il primo censimento Bio Bank del 2001 e l’ultimo del 2015 l’offerta di prodotti bio con la marca dei supermercati è quasi quadruplicata: da oltre 600 referenze si è passati a quasi 2.300. Una crescita determinata sia dall’ingresso di nuove catene, sia dall’ampliamento e dall’approfondimento delle gamme esistenti. Sono 14 le insegne prese in esame nel Rapporto, altre sono al debutto, altre sono al lavoro per ampliare gli assortimenti.
Numeri che, nel loro insieme, rivelano una forte vitalità del biologico. Se, infatti, la crescita dell’e-commerce si inserisce a pieno titolo in un trend generale e trasversale, non è così per altre tipologie di attività decisamente in controtendenza. Va da sé che, in relazione al più ampio scenario, quelli del bio sono numeri piccoli, ma indicano come sempre una strada, una tendenza. E come tale anche un’ispirazione e uno stimolo per chi, nonostante tutto, vuole scommettere su un’attività in proprio.

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Rapporto Bio Bank 2016: il bio guida l’innovazione - Ultima modifica: 2016-09-05T00:00:00+02:00 da Redazione

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