Anguria, fresca e dissetante


Cuore fresco e succoso chiuso in un guscio liscio e dal colore brillante, l’anguria, uno dei frutti più gettonati dell’estate, diventa un dolce di grande effetto

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Nessun altro frutto ha il sapore dell’estate come l’anguria (o cocomero). È una specie originaria dell’Africa tropicale, conosciuta fin dai tempi degli Egizi, che la coltivavano sul Nilo. Le regioni italiane in cui viene più estesamente coltivata sono l’Emilia Romagna ed il Lazio; ne esistono più di 50 tipi e di forme diverse, tonde, allungate, cilindriche: le varietà più apprezzate sono il cocomero di Faenza e di Pistoia, il cocomero napoletano (con semi biancastri), e il cocomero calabrese (grosso, polpa rossa molto zuccherina). Sono molto diffuse, in ogni modo, anche le varietà provenienti dall’America. In alcune località meridionali, è conosciuto come melone d’acqua, mentre in Calabria viene chiamato “zi parruco” (zio parroco) per il suo aspetto rubicondo.

Poche calorie e tanta acqua

Il cocomero è il frutto che contiene la maggior percentuale d’acqua (ben il 95% su 100 g di polpa, che rappresenta solo il 52% dell’intero frutto). Il sapore dolce non è dovuto, come alcuni pensano, alla presenza di un’elevata quantità di zuccheri, ma a particolari sostanze aromatiche che non aumentano il potere calorico ma anzi contribuiscono a dare un senso di sazietà. Con le sue 15 calorie per etto, il cocomero è quindi un frutto ideale per le diete dimagranti. Inoltre, i grassi sono praticamente assenti, così come molto modesto è il contenuto di proteine, vitamine, minerali (tranne il potassio) e fibra. C’è da dire, però, che nei caldi pomeriggi d’estate, le quantità che generalmente vengono assunte sono ben oltre i cento grammi, tanto che non è trascurabile l’apporto vitaminico, soprattutto di vitamina A e C.

Acquisto e conservazione

È difficile stabilire dall’esterno, con il frutto intero, il grado di maturazione: occorre, comunque, che la buccia si presenti lucida e senza difetti o ammaccature, mentre la polpa deve essere compatta, non fessurata. È poi credenza popolare che l’anguria debba risuonare cupamente se battuta con le nocche delle dita.
Le migliori condizioni di conservazione si hanno a una temperatura di 15-25 °C e un’umidità relativa dell’80-90%.

Rinfreschiamoci il palato con queste deliziose proposte.





Anguria, fresca e dissetante - Ultima modifica: 2012-07-10T00:00:00+02:00 da Redazione

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