Verdèa, ovvero, dal biologico al biodinamico


“Abbiamo scelto di fare un marchio per il biodinamico – spiega il direttore marketing di Canova - perché riteniamo importante rendere noto al consumatore la realtà di un sistema produttivo che, a partire dal biologico, applica concetti e tecniche di coltivazione che paragonano l’azienda agricola ad un organismo in equilibrio con l’ambiente

Un passo per segmentare ulteriormente l'offerta – scrive “Italia Fruit News”  - e rispondere alle esigenze di un consumatore molto attento al tema della sostenibilità. Canova, società del gruppo Apofruit specializzata nel biologico, fa questo passo nella direzione dell'agricoltura biodinamica lanciando il marchio Verdèa.
La presentazione è avvenuta alla fiera Fruit Logistica. Il sistema Verdèa si basa su di un contratto di rete fra le imprese del Gruppo e funzionerà con un comitato di gestione del disciplinare di produzione, emanazione del contratto di rete, e di un comitato di certificazione formato da tecnici esperti. Un'interessante novità riguarda l’attività ispettiva, di tipo partecipato, che è affidata ad un ente accreditato alla certificazione del biologico.

Alla base dell'agricoltura biodinamica - il suo metodo è stato introdotto nel 1924 da Rudolf Steiner - c'è un'accurata gestione del terreno. Si tratta di un sistema produttivo che affianca l’agricoltura biologica a cui si vanno ad aggiungere pratiche finalizzate a preservare, con una visione olistica dell’azienda agricola, il valore della fertilità del terreno e di tutto l’insieme dei fattori che determinano una produzione di qualità.
Il progetto Verdèa partirà con una trentina di aziende agricole, per ora sono quelle che gravitano nella galassia Apofruit, ma l'obiettivo è di mettere a disposizione questo marchio anche ad altre realtà. "C'è un interesse crescente, da parte di clienti e consumatori, attorno al biodinamico - spiega il direttore di Canova, Ernesto Fornari - Con questo progetto vogliamo fornire alla produzione indirizzi in grado di creare valore: si parla tanto di sostenibilità e questo progetto si colloca proprio in questo ambito. Lo stato del terreno influenza le piante e se un terreno è in salute anche la qualità non può che aumentare. In ottica commerciale - conclude Fornari - questo marchio ci permette di segmentare e se fino a ieri il biodinamico era stato ad appannaggio degli specializzati, oggi ne parla anche la Gdo e alcune insegne hanno già approcciato questi prodotti".
“Abbiamo scelto di fare un marchio per il biodinamico - aggiunge Paolo Pari, direttore marketing di Canova - perché riteniamo importante rendere noto al consumatore la realtà di un sistema produttivo che, a partire dal biologico, applica concetti e tecniche di coltivazione che paragonano l’azienda agricola ad un organismo in equilibrio con l’ambiente. Il marchio è destinato a tutti operatori che vogliono identificare e valorizzare il prodotto biodinamico. L'attenzione al biodinamico, nel nostro gruppo, non nasce oggi: ma ora è arrivato il momento di distinguersi. Il marchio Verdèa - conclude Pari - si affiancherà al brand aziendale, nel nostro caso Almaverde, oppure potrà dare un valore aggiunto anche ai prodotti a marchio del distributore".

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Verdèa, ovvero, dal biologico al biodinamico - Ultima modifica: 2019-02-13T20:26:19+01:00 da Franco Travaglini

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