Salvare Castel DiGuido: un’eccellenza lasciata in stato di abbandono


Nei giorni scorsi si è svolta una mobilitazione a favore della valorizzazione produttiva e ambientale della tenuta di Castel di Guido la più importante azienda bio del Lazio le cui attività sono interrotte da fine dicembre dello scorso anno.

L’iniziativa – si  legge in un Comunicato stampa - è partita da AIAB Lazio con un’occupazione dell’azienda insieme al Comitato Campagna Romana Bene comune e altre realtà che si stanno battendo per salvarla.
A seguito dell’occupazione, la Regione Lazio ha riattivato il tavolo tecnico per definire i contenuti del bando pubblico per il rilancio della tenuta. Inoltre, gli assessori Hausmann e Sartore hanno incontrato la delegazione del comitato Campagna Romana Bene Comune che vede tra gli aderenti Flai CGIL, CGIL Roma e Lazio e AIAB.
Gli assessori hanno ribadito l'intenzione di pubblicare un bando per la gestione dell’azienda. Ma i promotori della Campagna #salvareCastelDiGuido hanno espresso perplessità per la tempistica relativa alla data di pubblicazione del bando previsto per Aprile 2017, considerate le condizioni in cui versano le colture e gli allevamenti.
“Occorre fare presto e bene – dicono - dando priorità ai cicli naturali delle coltivazioni e degli allevamenti anziché sottostare ai tempi della burocrazia amministrativa”.
Tra le criticità indicate, inoltre, la poca chiarezza del Comune di Roma sulla gestione corrente e i piani futuri. Se infatti la proprietà dei terreni e degli immobili è rientrata alla Regione Lazio il 28 Dicembre 2016, l'Azienda Agricola Biologica Castel Di Guido è di proprietà del Comune di Roma - e quindi personale, macchinari, trattori, animali e fieno per la loro alimentazione sono gestiti dal comune. Per questo motivo, il comitato ha richiesto un incontro con l'assessorato competente del Comune e sta organizzando un sit in al Campidoglio con l’obiettivo di tenere alta la mobilitazione.

Ribadiamo i punti irrinunciabili per i promotori della Campagna:
- la convocazione urgentissima del Comitato Campagna Romana Bene Comune
- Il mantenimento della proprietà pubblica della terra
- Il rilancio produttivo biologico dell’Azienda agricola
- La valorizzazione ambientale, sociale e culturale della tenuta
- L’emanazione del bando per la gestione partecipata e condivisa delle diverse aree di attività.

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In attesa di verificare la realizzazione degli impegni annunciati dalla Regione il Comitato Campagna Romana Bene comune ha sospeso l’occupazione delle terre della tenuta di Castel di Guido pur mantenendo alta la mobilitazione di tutte le realtà coinvolte per il rilancio di un’attività che rappresenta un patrimonio di tutta la città di Roma.

Salvare Castel DiGuido: un’eccellenza lasciata in stato di abbandono - Ultima modifica: 2017-02-07T11:14:58+01:00 da Redazione

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