A sostenerlo uno studio della Dundee Business School (Scozia) secondo il quale il cibo biologico o i prodotti alimentari del commercio equo e solidale sembrerebbero più buoni non perché lo siano veramente, ma perché producono una sorta di "soddisfazione morale"
Il cibo biologico o i prodotti alimentari del commercio equo e solidale sembrano più buoni e saporiti non perché lo siano veramente, ma perché producono una sorta di "soddisfazione morale". In pratica, i consumatori confonderebbero l'esperienza gratificante di mangiare alimenti "etici" con il reale gusto del cibo. A proporre questa conclusione uno studio della Dundee Business School (Scozia), pubblicato sulla rivista Appetite. Ne riferisce un articolo dell'Agenzia AGI.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di consumatori di mangiare una serie di prodotti alimentari identici, solo che alcuni sono stati etichettati come "biologici" o come frutto del commercio equo e solidale. Ebbene, nonostante i prodotti alimentari fossero identici, i consumatori hanno mostrato un maggiore apprezzamento verso quelli etichettati come "etici".
La ricerca suggerisce che, una volta che un consumatore ha provato il "cibo etico", l'esperienza di gusto apparentemente superiore fungerà da meccanismo di ricompensa per farli continuare a comprare quel prodotto, nonostante il suo prezzo in genere sia più elevato.