Il seitan è a base di glutine (ossia la parte proteica del grano) cotta e insaporita in vario modo. Questo alimento sembra essere stato creato dai monaci buddisti che osservavano una dieta rigidamente vegetariana e la sua “data di nascita” risalirebbe a oltre duemila anni fa. In Cina, sua probabile terra d’origine, è chiamato mien chin (muscolo di pasta) e generalmente viene fritto prima di essere impiegato nelle pietanze più diverse. Dalla Cina, il glutine cotto non tardò a penetrare anche in Giappone, dove è stato chiamato fu.
La parola seitan è un neologismo coniato nei primi anni ’60 del secolo scorso dal padre della macrobiotica, il giapponese George Ohsawa, utilizzando le parole sei (fatto di) e tan proteina.
È bene, essendo costituito da glutine, non esagerare con il consumo di seitan, per non sensibilizzare troppo l’intestino. Ovviamente è proibito ai celiaci.
Il seitan viene venduto a fette più o meno spesse, al naturale o già cotto alla piastra, per cui è una soluzione velocissima per chi cerca un secondo che sostituisca anche visivamente una fettina di carne o l’affettato per un panino.
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