Pesce: qual è la frequenza per gestanti e adulti?


A parte valutazioni di tipo etico, il consumo di pesce presenta benefici e rischi. Da una parte troviamo proteine ad alto valore biologico, minerali importanti come iodio, selenio, calcio, vitamine A e D, e i preziosi acidi grassi omega 3. Sostanze considerati importanti per la salute, in particolare per lo sviluppo neurologico dei bambini durante la gestazione e per l’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare nelle persone adulte. Dall’altra gli inquinanti presenti nel mare (metilmercurio in particolare) che hanno un noto effetto tossico. A seguito di una richiesta della Commissione europea per capire se i benefici del consumo di pesce fossero annullati dalla presenza del metilmercurio l’Efsa ha di recente pubblicato il suo parere scientifico. 
 Nelle conclusioni stilate dal gruppo di esperti il consumo ottimale di pesce viene fissato a una-due porzioni alla settimana. In questo modo la gestante può garantire il corretto sviluppo fetale e la popolazione prevenire la mortalità per coronaropatie. Entro questi limiti, i vantaggi del consumo di pesce superano i rischi potenzialmente associati alla presenza di metilmercurio o di diossine. Invece, oltre le 3-4 porzioni settimanali il consumo di pesce non sembra comportare benefici aggiuntivi. Impossibile non concludere con una squisita e salutare ricetta di pesce come le acciughe marinate, che grazie all’assenza di cottura mantengono pressoché inalterati i loro preziosi omega 3.

Pesce: qual è la frequenza per gestanti e adulti? - Ultima modifica: 2014-07-21T19:48:57+02:00 da Barbara Asprea
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