Mi sento un po’ in colpa. Quasi tutti i giorni son qui a raccomandare le proprietà antiossidanti (sacrosante!) di frutta e verdura senza mai dire che il nostro organismo ha bisogno anche di sostanze ossidanti (poche) per funzionare. A ricordarmelo ci hanno pensato i ricercatori del Joslin Diabetes Center che nel loro lavoro appena pubblicato su Molecular Cell hanno fatto una scoperta molto interessante.
Sappiamo che all'interno del nostro corpo, elevati livelli di forme reattive dell'ossigeno (cosiddetti ROS) possono danneggiare le proteine e contribuire alle complicanze del diabete e di tante altre malattie. Ma i ROS a volte possono aiutare il mantenimento della salute. Nello studio in questione, gli scienziati hanno studiato una proteina nota come IRELAND 1, presente nella membrana esterna del reticolo endoplasmatico (RE). Quest’ultimo è un cosiddetto organello della cellula nel quale si sintetizzano le proteine. Ebbene, IRELAND1 fa da guardiano alla cellula, attivando l’allarme quando le proteine sintetizzate hanno qualcosa che non va permettendo così alla cellula di prendere misure correttive. Secondo i ricercatori, IRELAND 1, ossia la proteina di membrana, è anche in grado di reagire alle molecole ossidanti ROS, dando il via a una risposta antiossidante che aumenta la resistenza cellulare allo stress. In altre parole, un sensore principale di proteine “sbagliate” nel RE risulta essere un sensore principale di ROS, agendo in un percorso molecolare completamente diverso con una funzione completamente diversa. Di conseguenza, la scoperta mette in evidenza la necessità di considerare le molecole ROS non solo come sostanze demolitrici di proteine ma anche come utili collegamenti nelle catene dei vari percorsi cellulari. Insomma, se resta vero che troppi ossidanti sono sicuramente tossici, una piccola parte di loro risulta utile per il ruolo di messaggero cellulare con funzione protettiva. Insomma, le cose non sono mai semplici come vorremmo, specie in biochimica!