Burro e salute: cambieremo idea?


15 Paesi, 9 studi e oltre 630mila persone coinvolte. Questi i numeri di una metanalisi appena pubblicata su PLoSOne nella quale i ricercatori hanno voluto analizzare gli eventuali rapporti tra consumo di burro e rischio di malattie cardiovascolari, di diabete e mortalità in generale. In effetti è da qualche tempo che la ricerca scientifica sta valutando se è vero che i grassi saturi facciano sempre e comunque male all’apparato cardovascolare e quali siano le dosi ottimali. E i risultati sembrano confermare, come quasi sempre in nutrizione, che è la porzione a fare la differenza. Secondo gli studiosi, dai dati emergerebbe che un consumo moderato di burro, equivalente a un cucchiaio (circa 14 g al giorno) non risulterebbe associato al rischio di malattie cardiovascolari, di infarto o di ictus. I risultati metterebbero in rilievo, al contrario, un leggero effetto protettivo (-4%) sullo sviluppo del diabete di tipo 2. Gli amanti del burro non possono del tutto festeggiare, però: la porzione di 14 g al giorno sembra aumentare dell’1% il rischio di mortalità per tutte le cause.
Nelle conclusioni gli autori precisano che in parte questi risultati rinforzano le evidenze già emerse riguardo l’effetto protettivo dei grassi di latte e derivati per il diabete. E che sebbene non si debba certo consigliare di aumentare il consumo di burro, un suo utilizzo moderato – e non continuativo – non pare avere effetti particolari. Specie se inserito in una dieta bilanciata che prevede l’olio extravergine come condimento principale, aggiungo io. Insomma, anche se non avete voglia di farvi il burro in casa come trovate in questo articolo, prepararvi ogni tanto delle burrose brioche che vedete nella foto, si può fare!

Burro e salute: cambieremo idea? - Ultima modifica: 2016-07-18T07:40:01+02:00 da Barbara Asprea
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