Lapacho, più forti con una corteccia

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Dal lapacho, albero originario delle foreste amazzoniche, si ottiene una corteccia con cui preparare un decotto dalle proprietà stimolanti e rinforzanti per il sistema immunitario, provato dalle infezioni invernali e dal cambio di stagione in arrivo

La primavera, per molti, è un periodo di allergie e spesso la coda degli ultimi raffreddori. Facilmente ci si sente stanchi e deboli e questo, in parte, è dovuto ai malanni invernali che hanno indebolito il nostro sistema immunitario. È quindi importante rafforzarlo e, tra le diverse piante che hanno dimostrato di avere un’azione immunostimolante particolarmente interessante, c’è il lapacho o pau d’arco, albero “nazionale” del Paraguay, diffuso nel Nord dell’Argentina e in altri Stati sudamericani, usato dalle popolazioni indigene per curare diverse malattie, soprattutto infettive. La sua azione è simile a quella dell’echinacea e del ginseng.

Vera medicina naturale

Il lapacho ha diverse azioni farmacologiche, le principali sono quella antivirale, antibatterica, antinfiammatoria, antiossidante e antimicotica, dovute alla presenza di alcuni principi attivi, i chinoni e, in particolare, il lapacholo e il beta-lapachone. La corteccia intera è la parte in cui si concentrano maggiormente i principi attivi ed è quella più utilizzata per preparare un decotto dalle proprietà immunostimolanti e antibiotiche. Infatti, il lapacho agisce stimolando in particolare l’attività di alcune cellule del sistema immunitario, i macrofagi, definiti come le cellule spazzine del nostro organismo. Il decotto si prepara mettendo un cucchiaino di corteccia in 200 ml di acqua fredda, si porta a ebollizione con coperchio per 5 minuti e si lascia in infusione sempre coperto per 10 minuti circa. Si consiglia di berne una tazza al giorno, senza dolcificare, per due/tre settimane. Il lapacho può quindi essere assunto periodicamente sia a scopo preventivo sia quando la malattia è conclamata.

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Ma non è per tutti

Durante l’infusione del lapacho è possibile aggiungere 1 cucchiaio di frutti di rosa canina, ricca di vitamina C e utile in caso di malattie da raffreddamento oppure mezzo cucchiaino di scorza di arancia dolce per migliorarne il sapore. Nel caso in cui si avvertano dei disturbi gastrointestinali dopo l’assunzione della tisana è possibile aggiungere al lapacho un cucchiaio di camomilla che avrà una funzione gastroprotettrice. Attenzione per le persone che assumono farmaci anticoagulanti (compresa l’aspirina), alle donne in gravidanza e in allattamento perché l’assunzione di questa tisana è sconsigliata.

 

 

Lapacho, più forti con una corteccia - Ultima modifica: 2018-03-29T08:51:48+02:00 da Sabina Tavolieri

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